Milano, 30 marzo 2017 – La maggior parte delle aziende e dei consumatori eseguono di routine un backup completo dei propri dati (75%), questo è quanto emerge da una recente indagine di Kroll Ontrack, leader nel settore recupero dati ed ediscovery.
I risultati della ricerca evidenziano una popolarità crescente dei backup basati su cloud con circa il doppio degli utenti (33%) rispetto all’anno precedente (16%) che affermano di eseguire il backup online. Tuttavia, nonostante la crescita di queste soluzioni, anche il backup su tape dimostra una popolarità in aumento: il 17% esegue il backup dei propri dati su nastro rispetto all’8% nel 2016.
Sebbene vi sia una crescita nell’uso di varie soluzioni di backup, circa un terzo dei 1000 individui intervistati tra Nord America, Europa e Australia ha affermato di aver subito una perdita di dati. La maggior parte delle aziende che ha perso i dati aveva al momento del fatto una soluzione di backup in essere. Un quarto dei partecipanti ha anche affermato che il backup non ha funzionato correttamente. Degli utenti che hanno registrato una perdita di dati e che avevano accesso al backup: il 67% è stato in grado di fare il restore di quasi tutte le informazioni mentre un altro 13% è riuscito a recuperare fino ai 3 / 4 delle informazioni e il 12% ha invece affermato che il backup era corrotto.
Una possibile spiegazione del perchè si sono persi i dati nonostante vi fosse un backup può essere ricercata nel processo utilizzato. Ad esempio, è possibile perdere dati importanti se i dispositivi più rilevanti sono involontariamente esclusi dalle procedure di backup. Per essere sicuri di evitare sviste, le organizzazioni dovrebbero verificare di connettere i dispositivi mobile e i notebook più importnati ad un server di backup.
Degli utenti che hanno affermato di non avere una soluzione di backup, solo circa il 7% crede che i propri dati siano al sicuro anche senza backup. Alla domanda sul perchè abbiano scelto di rinunciare ad una soluzione di backup, circa il 14% di questi ha risposto che la ricerca della corretta soluzione di backup e la spesa per la sua gestione una volta installata, implicava troppo lavoro.
L’indagine ha anche evidenziato che i 3 / 4 di tutti i backup sono eseguiti in formato non crittografato.
Quali i risultati emersi per l’Italia? In Italia, circa il 52% dei partecipanti all’indagine ha affermato di fare il backup giornalmente rispetto al 44% dei partecipanti dalle altre nazioni. Poco più del 22% ha detto di eseguire il backup una volta a settimana e il 17% una volta al mese. Solo un 5% circa, infine, ha dichiarato di fare il backup una volta all’anno.
Alla domanda su quanto di frequente i backup vengono testati per assicurarsi che tutto funzioni in modo corretto, il 19,8% ha ammesso di non aver mai fatto test (o di non sapere) mentre il 47,4% ha affermato di fase test settimanali. Seguono coloro che dicono di verificare il backup mensilmente (25%) e annualmente (7,8%).
Kroll Ontrack suggerisce le seguenti linee guida di base per ottenere risultati positivi con i propri processi di backup:
- pianificare il backup assicurandosi di includere nel processo i dispositivi più importanti
- verificare che il backup funzioni correttamente e che si avvii in accordo con quanto pianificato
- verificare regolarmente i sistemi di backup al fine di identificare eventuali errori
- testare il backup regolarmente per assicurarsi che i dati siano completi e integri
Comunicato stampa di KrollOntrack del 30/03/2017.